Proprio come per gli esseri umani, anche per gli animali la vaccinazione è una forma di prevenzione contro malattie infettive potenzialmente pericolose, causate da virus e batteri, che se contratte possono arrecare conseguenze, anche molto gravi, alla salute dei nostri cani e gatti, fino a causarne talvolta la morte.
Spesso si tratta di malattie contagiose, quindi facilmente trasmissibili ad altri animali. A tal proposito, va considerato che le malattie infettive negli stadi iniziali non causano sintomi espliciti ed è quindi difficile identificare un cane o un gatto come una possibile minaccia per i propri simili. Inoltre, alcune malattie sono delle “zoonosi”, cioè possono essere trasmesse alle persone, arrecando possibili gravi danni alla salute umana.
Vaccinare significa quindi ridurre i rischi non solo per il proprio animale, ma anche per tutti gli altri cani o gatti con cui entrerà in contatto e persino, in alcuni casi, per l’uomo.
Come appena detto, si parla di prevenzione: questo significa che il vaccino non impedisce all’animale di ammalarsi, ma permette di diminuire in modo drastico le possibilità di contrarre la malattia o comunque arginare notevolmente i danni che questa potrebbe causare alla sua salute.
Si tratta, infatti, di un farmaco ad azione immunologica, in grado di stimolare il sistema immunitario a generare una risposta difensiva, attraverso la produzione di anticorpi, contro un particolare agente patogeno, in modo da proteggere l’organismo qualora dovesse entrarci in contatto.
I protocolli vaccinali applicati presso la nostra Clinica Veterinaria Croce Blu si basano su linee guida internazionali stilate dalla World Small Animal Veterinary Association (WSAVA). Si tratta di regole fondate esclusivamente su evidenze scientifiche, elaborate per la prima volta nel 2007, aggiornate nel 2015 e successivamente ogni tre anni, che forniscono precise indicazioni su come vaccinare cani e gatti nel modo più corretto. Fino agli anni 2000, i cani e i gatti erano vaccinati annualmente per tutte le malattie; dopo gli studi della WSAVA, il principio che guida oggi i protocolli in vigore in molti Paesi del mondo è quello di “vaccinare in modo mirato”.
Le linee guida della WSAVA hanno considerato che possedere animali da compagnia in differenti parti del mondo obblighi il Veterinario a valutare con attenzione gli aspetti che riguardano lo stile di vita, la possibilità di entrare in contatto con diversi virus e batteri e la possibilità di entrare in contatto con animali randagi.
Le raccomandazioni per le vaccinazioni che vanno effettuate al cane di città in Italia possono differire da quelle che vanno applicate al cane che vive in America o in Africa. Allo stesso modo, le vaccinazioni necessarie per un gatto che vive in appartamento sono diverse da quelle per un gatto nato e cresciuto in ambiente di campagna, che entra in casa solo per mangiare.
Nel documento della WSAVA, sono stati individuati una serie di vaccini di cui si raccomanda la somministrazione ad intervalli regolari per tutti i cani e i gatti che vivono in diverse parti del mondo. Questi vaccini, chiamati “core” in inglese, possiamo definirli “essenziali” o “indispensabili” in italiano.
Per i cani, i vaccini “core” sono quelli contro:
- cimurro
- adenovirus canino
- parvovirus canino
Per i gatti, i vaccini “core” sono quelli contro:
- parvovirus felino
- herpesvirus felino
- calicivirus felino
Le vaccinazioni cosiddette “non core” sono invece quelle “da valutare caso per caso” e che quindi sono consigliate soltanto ai soggetti a rischio.
Ad esempio, il vaccino contro la leishmaniosi canina viene consigliato nei territori in cui è presente sia la malattia sia l’insetto che la trasmette, così come si verifica in tutta l’area mediterranea. Fa eccezione il vaccino per la leptospirosi, una grave patologia causata da un batterio presente nelle urine dei roditori, ma che può infettare sia il cane che l’uomo. Pur non essendo un vaccino “core”, in conseguenza della gravità della malattia nel cane e per la possibilità di infettare l’uomo, è opinione condivisa che questa vaccinazione sia da effettuare anche in quei cani che vivono in città. Inoltre, poiché l’immunità fornita è transitoria, della durata di non più di un anno, è consigliato un richiamo annuale.
Un altro esempio riguarda il vaccino contro la leucemia felina. Non viene solitamente proposto per i gatti che vivono esclusivamente in casa, mentre è fortemente consigliato per i gatti che vivono in colonie e gattili, oppure per quelli che, pur vivendo in casa, hanno accesso all’esterno (cortili, tetti ecc.) e possono quindi venire a contatto con altri gatti.
Per quanto riguarda le malattie virali, la ricerca scientifica ha evidenziato che l’organismo ha una sorta di “memoria” nello sviluppare gli anticorpi in seguito alle vaccinazioni. Questi anticorpi possono durare, a seconda delle varie malattie, da uno a tre anni. Ciò significa che non ha senso vaccinare un cane o un gatto quando il livello di anticorpi è ancora protettivo, grazie al vaccino precedente, e deve essere il Veterinario, seguendo le linee guida, a decidere, caso per caso, quali siano le vaccinazioni più appropriate, nonché quando e per quali effettuare il “richiamo”.
Prima di procedere con il piano vaccinale, è fondamentale che l’animale venga sottoposto ad una visita veterinaria per verificare il suo stato di salute: dal momento che il vaccino agisce sul sistema immunitario, prima di procedere con la somministrazione, il Veterinario deve accertarsi che non ci siano sintomi riconducibili a patologie in corso, che potrebbero interferire con il buon esito della vaccinazione, causando talvolta dei problemi di salute all’animale.
I protocolli vaccinali in vigore presso la nostra clinica veterinaria Croce Blu di Alessandria sono in linea con quanto suggerito dalla WSAVA; cerchiamo di elaborare un piano vaccinale personalizzato per ogni nostro paziente, tenendo conto di:
- stile di vita
- zona di residenza o eventuali viaggi
- età
- presenza di altri animali conviventi
- presenza o meno di particolari patologie
- quanto un animale (in particolare un cucciolo) ha potuto stare a contatto con la madre e con il resto della cucciolata.
Non esiste, ad oggi, una legge che obblighi a vaccinare i propri animali domestici, ma, per quanto detto fino ad ora, sta al buonsenso del proprietario decidere di procedere con il vaccino, al fine di salvaguardare la salute del proprio amico a 4 zampe, oltre che quelle di altri animali che potrebbero essere contagiati, continuando così a diffondere le malattie.
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